I tracciati di interoperabilità rilasciati da ICAR nel 2018 sono stati concepiti come pacchetto integrato di formati di scambio capaci di garantire l’interoperabilità fra i principali applicativi e sistemi di descrizione archivistica sviluppati in Italia e in particolare di consentire l’esportazione e l’importazione dei dati da e verso i sistemi informativi archivistici nazionali sviluppati e gestiti dall’ICAR. Le entità in essi contemplate erano quelle ritenute maggiormente rappresentative di tali sistemi e delle consuetudini descrittive consolidate, e la loro struttura informativa è stata programmaticamente mantenuta a un livello di generalità che avrebbe dovuto consentire una ampia e facile applicabilità nei più disparati contesti di uso.
Questa nuova versione dei tracciati trova invece la sua motivazione principale nella definizione di un profilo XML standard per l’importazione e l’esportazione delle risorse archivistiche dal nuovo SIA, concepito e realizzato come sistema unico di produzione e gestione delle risorse descrittive archivistiche per gli Istituti dell’amministrazione archivistica nazionale. Nella definizione di icar import 2.0 è stata realizzata una mappatura pressoché integrale della struttura informativa del SIA, allo scopo di fornire un tracciato di scambio perfettamente allineato al nuovo contesto informativo, circostanza che ha comportato la necessità di procedere ad una revisione complessiva dei tracciati, come conseguenza dell’incremento sia delle entità prese in considerazione, sia della granularità informativa con cui queste risultano descritte nel nuovo SIA.
Il SIA si presenta articolato in dieci sezioni, corrispondenti ad altrettante entità che concorrono alla rappresentazione del dominio archivistico: Complessi Archivistici, Agenti, Strumenti di Ricerca, Contesti storico Istituzionali, Profili Istituzionali, Progetti, Riferimenti e Fonti, Eventi, Tematismi, Compilatori. I livelli di descrizione archivistica contemplati includono, come sottolivelli dei complessi archivistici, anche Unità archivistiche e Unità documentarie, definite come entità distinte nelle quali trovano posto elementi di descrizione propri del livello. In aggiunta a ciò, per le Unità documentarie sono stati definiti alcuni tracciati specifici, caratterizzati dalla offerta di campi descrittivi peculiari della tipologia documentaria rappresentata (Audiovisivo, Cartografia, Fotografia, Grafica, Manoscritto, Pergamena).
Queste entità SIA sono state considerate le entità di dominio da rappresentare nei tracciati di interoperabilità 2.0. Di tali entità e della loro articolazione informativa si fornisce una mappatura logica finalizzata ad una rappresentazione dei dati conforme ai due schemi di metadati XML standard internazionali per la descrizione archivistica, EAD3 ed EAC-CPF (v. 2.0).
Rispetto alla prima versione di icar import sono da sottolineare numerose novità, che riguardano certamente le entità rappresentate e gli standard XML impiegati per la loro rappresentazione, ma anche la specifica mappatura proposta per elementi informativi già presenti.
L'innovazione più immediatamente rilevabile è l'abbandono del tracciato scons2 per la descrizione del soggetto conservatore, in linea con le scelte di modellazione che caratterizzano il SIA, dove l'entità soggetto conservatore (come del resto lo stesso soggetto produttore) risulta essere concepita come uno specifico ruolo dell'entità Agente, caratterizzata da relazioni peculiari con il patrimonio documentario descritto, e dalla presenza di alcuni elementi descrittivi pertinenti al ruolo. È stato pertanto ritenuto opportuno ricorrere, per la sua rappresentazione XML, al medesimo standard descrittivo adottato per gli Agenti (EAC-CPF).
Un’altra novità rilevante, riconducibile alla riconduzione del SIA al più complessivo Ecosistema digitale del MiC, riguarda le risorse digitali, non prese in conto dalla nuova versione dei tracciati, in quanto gestite non direttamente dal SIA ma dalla Teca centrale del MiC, servizio sviluppato dall’IC-DP cui il Sistema Informativo Archivistico dell’ICAR risulta integrato. Per la metadatazione degli oggetti digitali la nuova Teca si affida ad uno specifico tracciato di scambio METS ECO-MiC , realizzato e mantenuto dall’IC-DP, che deve essere considerato complementare ad icar import 2.0.
Come per la versione 1.1, anche per la release 2.0 di icar import sono stati predisposti strumenti di validazione formale del markup XML, pubblicati a giugno 2025 su un repository github dedicato, che si rende disponibile agli operatori del settore (aziende e singoli professionisti) che vogliano rendere le proprie soluzioni applicative interoperabili con il SIA e – attraverso il SIA – con l’intero ecosistema del MiC.
In particolare è stato predisposto un tool di validazione richiamabile a linea di comando, e con esso due schemi XSD che ridefiniscono gli schemi EAD3 e EAC-CPF eliminandone elementi e attributi non esplicitamente previsti dalle specifiche icar import 2.0, e introducendo assert XSD 1.1 per stabilire vincoli di utilizzo di elementi e attributi (obbligatorietà, valori controllati, ecc.) stabiliti dai tracciati, nel rispetto prioritario della validità complessiva a fronte degli schemi standard ufficiali.