
In occasione del centenario della sua morte, viene pubblicato sul Portale Antenati l'atto di nascita di Eduardo Scarpetta (1853–1925), uno dei maggiori rinnovatori del teatro comico napoletano tra Otto e Novecento
Registrato all’anagrafe come Odoardo Lucio Fausto Vincenzo, nacque in via Santa Brigida 33, nel quartiere di San Ferdinando di Napoli, il 12 marzo 1853, da Domenico, funzionario del Regno Borbonico, ed Emilia Rendina.
Nel 1868, ancora quindicenne, trasformò la sua passione per il palcoscenico in un mestiere per contribuire al sostentamento della famiglia, che versava in gravi difficoltà economiche. Entrò così nella compagnia di Antonio Petito, celeberrimo interprete di Pulcinella, e in meno di dieci anni passò da giovane apprendista a capocomico.
Nel 1870, diede vita al personaggio destinato a segnare la sua carriera, Felice Sciosciammocca, presto eletto a maschera amatissima del teatro napoletano. Con la commedia Don Felice Sciosciammocca, mariuolo ’e ’na pizza, ottenne il suo primo autentico trionfo come autore e attore.
Alla morte di Petito, lasciò Napoli per un breve periodo, cercando nuovi spazi di affermazione a Roma. Tornato al teatro San Carlino, nel 1879 intraprese una lunga tournée nazionale. Un prestito consistente gli permise anche di ristrutturare completamente il teatro, inaugurandone una fase straordinariamente prospera.
Ben presto Scarpetta divenne uno dei protagonisti del teatro italiano: rinnovò profondamente il repertorio comico napoletano, accantonando i modelli più antiquati e portando in scena commedie brillanti, vive, irriverenti, molte delle quali scritte di suo pugno. Tante altre, invece, erano rielaborazioni di testi italiani e francesi, che seppe adattare con acume al gusto partenopeo e nazionalpopolare.
Nel 1887, vide il debutto quello che sarebbe diventato il suo più celebre lavoro: Miseria e nobiltà, destinato a un successo imperituro. La sua produzione complessiva superò le cento opere, mantenute in repertorio anche dopo la sua morte, grazie al figlio Vincenzo. Tra i titoli più noti figurano ’Nu turco napulitano, Santarella e L’albergo del silenzio.
Sul piano personale, la vita sentimentale di Scarpetta fu complessa e articolata, ma contribuì a generare una vera e propria dinastia teatrale: nel 1876 sposò Rosa De Filippo, dalla quale ebbe i figli Domenico e Vincenzo. Da una relazione con Francesca Giannetti nacque Maria, successivamente adottata. Dall’unione con Luisa De Filippo, nipote della moglie, nacquero Titina, Eduardo e Peppino, destinati a diventare protagonisti assoluti della scena italiana del Novecento. Un’ulteriore relazione con Anna De Filippo, sorellastra della moglie, portò alla nascita di Ernesto (futuro Murolo), Eduardo – in arte Eduardo Passarelli – e Pasquale.
Eduardo Scarpetta morì a Napoli il 29 novembre 1925.
Puoi consultare l’atto di nascita sul Portale Antenati: Archivio di Stato di Napoli > Stato civile della restaurazione (quartieri di Napoli) > San Ferdinando > 01/01/1853-28/04/1853
L’originale è conservato presso l’Archivio di Stato di Napoli.


